Alcune considerazioni su questo famigerato Debito Pubblico da 1.900 Miliardi e rotti di €, e magari scoprire, alla fine dell’articolo, quanto “piccolo” possa diventare questo “grande” Debito Pubblico Italiano. Ma prima permettetemi alcune semplici riflessioni.
Personalmente i debiti non mi sono mai piaciuti, ho sempre cercato di evitarli e ritengo sia sempre possibile stargli alla larga, basta attuare il concetto che “prima si mettono da parte i soldi necessari, poi si compra ciò di cui si ha bisogno“. In ogni caso, se si fanno debiti, chiedendo in prestito soldi o cose per gestire emergenze o incombenze urgenti, poi si devono restituire, anzi si devono restituire quanto prima. Prima di farne altri e soprattutto senza aprire altri debiti per estinguere i debiti.
Quindi chi nel tempo avesse attuato queste sane politiche di buon senso per le proprie finanza, dovrebbe trovarsi nella condizione di non avere alcun debito e nessun creditore da soddisfare.
E invece no. Ci stavamo dimenticando del debito che ci viene assegnato alla nascita, il famoso “debito pubblico pro capite“, che nel 2008 si aggirava attorno ai 28000€ e oggi, nel 2011, ammonta a più di 31.000€ pro capite. E così ogni italiano prima o poi dovrà restituire, prima o poi, 31.000 € a qualcuno!
A parta il fatto che non riesco a capacitarmi di come sia possibile che qualcuno possa aver fatto debiti (di questa entità poi) a mio nome, senza che io abbia dato il mio consenso, convinto come tutti gli altri cittadini che i servizi pubblici (apparentemente “gratuiti”) di cui si usufruisce, come scuola, asilo, trasporti, strade, acqua, ecc., siano garantiti dall’incasso delle cospicue tasse che tutti i cittadini pagano. Inoltre, a forza di seguire il buonsenso, sono pure convinto come tanti altri, che nel caso lo Stato, fornitore di servizi pubblici, si fosse trovato nell’impossibilità di coprire parte delle spese dei servizi da offrire ai cittadini, avrebbe iniziato, in ordine di importanza, a) diminuire la spese “superflue” (prime tra tutte le spese militari), b) ottimizzare i costi dei servizi offerti, c) ritoccare in modo adeguato le tasse, d) …., e per ultimo, solo in casi gravi conseguenti a calamità naturali (e non indotte da altri n.d.r.), richiesto prestiti ad altri Enti o Stati da restituire il più presto possibile.
Invece questi (mal)governanti si sono comportati esattamente al contrario di ogni presunta regola di buonsenso, indebitandosi (loro e non noi, ribadisco) in vari modi fino all’osso del collo.
A questo punto sorgono una serie di domande alle quali sarebbe opportuno dare risposta:
- Chi è stato a far diventare questo debito pro capite sempre più grande?
- Perchè questa “entità” non si è mai preoccupata di estinguerlo o quanto meno ridurlo gradualmente?
- Se proprio volessi sdebitarmi, A chi si devono restituire questi 31K di Euri ?
Tralasciamo per un attimo la questione delle responsabilità oggettive, su chi abbia sperperato i soldi degli Italiani, creando debito senza mai preoccuparsi di estinguerlo, proviamo a concentrarci su “a chi” dovremmo restituire questo “prestito”. Chi si trovasse in tasca 31.000 Euro e volesse una volta per tutte e definitivamente sdebitarsi, a chi dovrebbe restituire quei soldi?
Allo Stato Italiano? Forse, in questo caso si potrebbe risolvere la questione inserendo una apposita voce (es. “Resa della mia parte del debito pubblico“) nella dichiarazione dei redditi dell’anno. Oppure, per evitare che i nostri 31k di € si “perdano da qualche parte”, facendo la fine di tutti gli altri Euro che periodicamente diamo allo Stato, potremmo richiedere ai nostri governanti, (detti anche “indebitatori“) l’elenco dei nostri creditori, e restituire ad ognuno di esso la corrispondente nostra parte di debito (in tal caso meglio richiedere la ricevuta).
A questo punto quel cittadino avrebbe estinto completamente e definitivamente la sua parte di debito pubblico. Eventuali ed ulteriori indebitamenti successivi non dovrebbero coin volgere questo cittadino ma risulterebbero a carico di chi li avesse contratti o mantenuti (non estinti) e gli interessi del debito rimasto a carico di tutti gli altri indebitati.
Oppure c’è un’altra soluzione, meno fantasiosa, costosa, e forse irrealizzabile delle precedenti: La soluzione già collaudata in questi mesi da un piccolo stato Europeo…
“… in Islanda, dove il popolo è riuscito a far dimettere un governo al completo, dove sono state nazionalizzate le principali banche commerciali, dove i cittadini hanno deciso all’unanimità di dichiarare l’insolvenza del debito, che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l’Olanda, forti dell’inadeguatezza della loro politica finanziaria e dove infine, è stata creata un’assemblea popolare per riscrivere l’intera Costituzione, tra l’altro con il crowdsourcing ovvero il coinvolgimento dei cittadini in rete.
L’Islanda è riuscita, insomma, a mettere in discussione l’idea che il debito fosse un’entità sovrana, e che fosse giusto sacrificare un’intera nazione per pagare per gli errori commessi piuttosto da banchieri e finanzieri ma soprattutto ha riaffermato il principio che la volontà del popolo sovrano deve prevalere su qualsiasi accordo o pretesa internazionale.”
Tratto da “Noi la vostra crisi non la paghiamo”
E poi c’è un’ultima cosa che mi piacerebbe capire:
Ma se un Italiano cambia nazionalità e diventa, che so, Australiano … che succede alla sua parte di debito pubblico? lo dovrebbe restituire prima di diventare cittadino Australiano o di punto in bianco la sua quota di debito si ripartizionerebbe su tutti gli altri ex cittadini?. E se invece, per esempio, è un Senegalese a diventa cittadino Italiano, che ce succede? si accolla anche lui la sua parte di debito? tutta o solo un parte?
Insomma, che cosè questo “debito” ? nessuno lo sa bene, mi sa.
Forse è solo uno spauracchio, da sventolare per tenerci tutti nella paura e sotto stress per continuare a giustificare insensate politiche di tagli e rincari, che come sempre arricchiscono i soliti noti (una volta chiamati Re) e soprattutto impoveriscono tutti gli altri meno noti (detti Sudditi).
Ed eccoci arrivati alla fine dell’articolo, e come anticipato all’inizio, ecco una semplice soluzione (già, le soluzioni migliori sono sempre le più semplici) di come i paesi Europei potrebbero ridurre il loro debito totale del 64% attraverso la cancellazione dei debiti incrociati. Portando in questo modo il debito totale dal 40,47% del PIL al 14,58%. In particolar modo sei paesi – Irlanda, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania – estinguendo i debiti incrociati tra di loro, cancellerebbero oltre il 50% del loro debito.
Tratto da “Gruppo Sovranità Monetaria – The great EU debt write off”
Cosa ulteriormente aggiungere? una semplice e personale considerazione: Stando così le cose, è evidente che non c’è alcun interesse da parte dell’attuale Classe Dominante a ridurre il debito pubblico che pesa sui vari Stati Sovrani. Il debito Pubblico DEVE rimanere altro, in modo da mantenere alti gli interessi monetari necessari per estinguerlo e alimentarlo. In modo che la popolazione si senta continuamente sotto pressione.
Non saprei dire per quale motivo i nostri “governanti” si comportino in un modo così scellerato, mi auguro solo che sempre più individui inizino a prendere coscienza che questi, non sono altro che burattini comandati da qualcun altro, molto più in “alto”, molto più “potente” e soprattutto molto più “spietato” di loro.