Le società Gilaniche: una civiltà “dimenticata”

Delle Società Gilaniche ne sono venuto a conoscenza solo in questi giorni, non ne avevo mai sentito parlare, ed è stata per me una scoperta importante, oserei dire illuminante.

Una ulteriore conferma che i libri di storia di regime “convenzionali”, non la contano giusta, o perlomeno non la raccontano tutta.
Una ennesima dimostrazione che i modelli attuali di società, basati sulla gerarchia e sugli Stati Nazionali e nati proprio sulle ceneri delle società Gilaniche, non possono portare a nulla di buono, sono modelli di governo fallimentari, sono destinati a fallire e quindi, prima o poi, rovinosamente, falliranno. Come una costruzione inutile, costruita malamente e in modo disarmonico, crollerà su se stessa. Travolgendo inesorabilmente chi non avrà saputo tenersi ad una debita distanza.

Il neologismo gilania è stato utilizzato dalla storica e archeologa Riane Eisler, per indicare quella fase storica plurimillenaria che va dal 8.000 al 2500/1500 a.c fondata sull’eguaglianza dei sessi e sulla sostanziale assenza di gerarchia e autorità, di cui si conservano tracce tanto nelle comunità umane del Paleolitico superiore quanto in quelle agricole del Neolitico.

La parola gilania deriva dalle parole greche gynè, “donna” e andros, “uomo”. La lettera l tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese to link, “unire” e dal verbo greco lyein o lyo che significa “sciogliere” o “liberare.

Gli studi di alcuni archeologi e storici – tra cui Marija Gimbutas, Riane Eisler ecc. – dimostrano che per buona parte della loro storia gli esseri umani hanno vissuto in comunità sostanzialmente pacifiche ed egualitarie all’incirca sino al 3000 e il 4000 a.c, come ampiamente dimostrato dai reperti ritrovati dagli archeologi, allorché una serie di grandi migrazioni Indo-Europee dal sud della Russia e dall’Eurasia (Europa orientale, Asia centrale e Siberia) verso l’Europa, avrebbero completamente distrutto le popolazioni locali.

Invito ci fosse interessato ad approfondire la conoscenza di questa grande civiltà “dimenticata” (soprattutto dagli scrittori di libri di storia), di leggere questo articolo, pubblicato in questi giorni su “Italiani Imbecilli“.

Buona lettura.

Alcuni link per approfondire:

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11 risposte a Le società Gilaniche: una civiltà “dimenticata”

  1. marcus scrive:

    Su anarchopedia l’articolo sulle società gilaniche è stato pubblicato sin dal 2008 e in due anni l’articolo è stato letto da oltre 7 mila persone. Siamo felicissimi di aver sdoganato, sul web, per primi un fatto storico di così grande importanza (prima del 2008 esisteva qualche articoletto, ma non molto approfondito).

    Suggerisco di leggere anche:
    http://ita.anarchopedia.org/Marija_Gimbutas

    http://ita.anarchopedia.org/Marija_Gimbutas_su_Dea_Madre,_Indo-Europei,_nascita_e_sviluppo_del_patriarcato

    http://ita.anarchopedia.org/Ipotesi_Kurgan

    http://ita.anarchopedia.org/Riane_Eisler

  2. eleonora scrive:

    Uh! Bisognerà dare la medaglietta di latta a marcus. Comunque, tutto molto interessante. Chissà quante altre cose ci nascondono. Per fortuna c’è la rete. Ciax!

    • In effetti è anche dal suo sito che ho scoperto questo filone “nascosto”, trovato consultando il Blog “Italiani Imbecilli”.

      Insomma, grazie a tutti per la condivisione della scoperta, resa possibile grazie ad un uso consapevole di Internet.

  3. Ario Libert scrive:

    In realtà quelli o quello di Italiani imbecilli, impostano in modo scorretto la maggior parte del loro materiale, soprattutto sono stati disonesti con anarcopedia e il mio blog da cui hanno ripreso non soltanto i testi ma anche le immagini, vere prove a carico…

    Esigete onestà e trasparenza da chi si propone come antisitema e non cerca divismi e protagonismi a spese degli altri: la proprietà è un furto o no?

    Ario Libert

  4. @ Ario Libert
    Personalmente sono venuto a conoscenza dell’argomento tramite Italiani Imbecilli e dopo aver fatto una ricerca sul web e ho scoperto che la notizia era già da tempo trattata e approfondita su altri siti, tra cui il vostro e Anarcopedia.
    Il mio umile articolo è stato una semplice ripresa di quanto raccolto in giro per il web, con il principale obbiettivo di rilanciare il più possibile la notizia e fare in modo che sempre più gente ne venga a conoscenza.
    Comunque su Italiani Imbecilli, al fondo dell’articolo sono stati riportati i link (e così è stato fatto pure qui) a diversi siti per approfondimento, tra i quali compare anche il vostro.
    Per quanto riguarda le foto sono d’accordo, se quelle qui pubblicate ledono qualche copyright on non è gradita la loro copia fatemi sapere che le rimuovo immediatamente.
    Per Italiani Imbecilli non so, dovreste rivolgervi a loro.
    Ciao

    • marcus scrive:

      macchè dario, non c’è nessun problema, la questione è che italiani imbecilli (che orrore di titolo) è sembrato presentare le società gilaniche come una sua scoperta, quando invece non è casì. Non lo è nemmeno di anarchopedia ovviamente, però è parso strano che tra i riferimenti linkografici mancasse proprio anarcopedia (ci sono altri articoli anarchopediani ma manca quello sulle società gilaniche), così come è strano che siano stati censurati i messaggi di critica postati su italiani imbecilli. Non c’è nessuna pretesa da parte mia, ci sono rimasto male per non essere stati segnalati quando mi pare evidente che italiani imbecilli abbiano consultato tanto anarchopedia quanto latradizione.

    • Max scrive:

      Scusa il ritardo con cui ti scrivo, ma come Marcus, anche io dico che non ci sono problemi nel divulgare il mio materiale o quello di latri purché ciò sia fatto nel rispetto dell’onestà intellettuale più ampia. Continuate pure, sul mio blog di tanto in tanto approfondisco la tematica gilanica con il poco materiale che riesco a tradurre dal web.
      La tematica è a dir poco epocale e non a caso non ne parla nessuno. Raccomando comunque la lettura dei testi tradotti in italiano Eisler e Gimbutas per prime.

      Max.

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