Monte Sole – L’amore non cantarlo, che si canta da sé

Ginevra Di Marco canta Montesole

La canzone “Montesole” fu scritta nel 2002 da Giovanni Lindo Ferretti e cantata da Ginevra Di Marco , solista a quei tempi del gruppo musicale “PGR – Per Grazia Ricevuta“.

Ecco il testo di Montesole

Voglio cantare l’uso della forza che nasce dalla comprensione
La forza che contiene la distruzione
Una forza cosciente serena che sa sostenerne la pena
Capace di pietà, tenera di compassione
Capace di far fronte, avanzare, capace di vittoria, di pacificazione
Canto la morte che muore per la vita di necessità
Che rifugge il martirio, l’autodafè
Non succube di ciò che si dice di qua sull’aldilà
Potrà guardarlo in faccia per quello che è, quando arriverà

L’amore non cantarlo, che si canta da sé
più lo si invoca meno ce n’è

canto la vita che, quando è il suo tempo, sa morire e muore
canto la vita che piange sa attraversare il dolore
canto la vita che ride, felice
di un giorno di nebbia, di sole, se cade la neve
canto la sorpresa nei gesti dell’amore
canto chi mi ha preceduto, chi nascerà, chi è qui con me
sono in questo spazio essenziale, un valore aggiunto

L’amore non cantarlo, che si canta da sé
più lo si invoca meno ce n’è

canto la guerra e so, non sono in buona compagnia
canto la pace che non è un mestiere, né una ideologia
canto la libertà, difficile, mai data, che va sempre difesa
sempre riconquistata

L’amore non lo canto, è un canto di per sé
più lo si invoca meno ce n’è

La canzone fu scritta in memoria della strage nazifascista di Marzabotto (Qui una foto della lapide) e in particolare a ciò che avvenne a Monte Sole, uno dei villaggi coinvolti nella strage.

Nel 2009 la storia di Monte Sole è stata raccontata nel film “L’Uomo che Verrà” di Giorgio Diritti. Su “Lo Straniero” trovate una raccolta di interviste a Giorgio Diritti a proposito del film e la raccolta storiografica intrapresa per dirigerlo.

Quel giorno a Monte Sole, il sole sparì, e per tutti gli abitanti rimasti in paese scese la notte eterna. Chi poté scappò, e chi rimase lì si lasciò uccidere senza opporre resistenza.

Questo non opporre resistenza, benché consapevoli che sarebbero morti tutti (compresi Donne e Bambini!), lascia sgomenti. Evidentemente era così che doveva andare, un segno indelebile doveva essere lasciato ai posteri: noi. E allora che la loro morte non sia stata vana!.

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