Sclerosi Multipla e CCSVI: Le Societa’ Nazionali non agiscono nell’interesse dei pazienti

CCSVI significa “Insufficienza cerebrospinale venosa cronica” e indica un’anomalia del flusso di sangue in cui il sistema venoso presenta malformazioni che causano un restringimento delle principali vene di deflusso del sistema nervoso centrale a livello del collo, del torace e della colonna vertebrale.

Al giorno d’oggi si è in possesso di dati sufficienti per affermare che tale malformazione possa avere un ruolo di rilievo nel danno ai tessuti che caratterizza la SM.

Con il riconoscimento della CCSVI come importante fattore nella sclerosi multipla, è purtroppo emerso che le Società Nazionali per la SM non hanno come massima priorità gli interessi dei soggetti affetti da SM ma passano la maggior parte del proprio tempo a raccogliere fondi che vengono impiegati per coprire le spese di raccolta fondi, gli stipendi e le indennità del personale nonché sostanziali spese amministrative. Tutte queste spese assorbono l’80-85% di tutti i fondi raccolti. Quanto resta viene prevalentemente impiegato per finanziare progetti di riserva approvati dai consulenti scientifici (neurologi) e, cosa non sorprendente, i progetti dei consulenti passati e presenti ricevono in genere congrui finanziamenti, mentre le proposte degli “esterni” non sono trattate altrettanto bene.

E’ chiaro quindi che gli interessi dei pazienti con SM verrebbero meglio soddisfatti deviando il sostegno fornito dalle Società Nazionali per la SM a iniziative di qualsiasi genere verso quei gruppi che promuovono attivamente l’esigenza di ricerca sul trattamento della CCSVI e verso il sostegno governativo a favore della messa a disposizione, quanto prima possibile, del trattamento per la CCSVI.

Articolo completo di Ashton Embry – Presidente di DIRECT-MS (Usa)

Dodo.

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