Dall’Australia gli aborigeni Mirarr danno il buon esempio

Notizia di questi giorni: Gli Aborigeni Mirarr del Territorio Settentrionale dell’ Australia sono determinati a limitare l’estrazione di uranio dalla miniera Ranger presente sul loro territorio.

In questi giorni, Yvonne Margarula, l’anziana portavoce dell’area, ha scritto al Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, esprimendo il dolore della popolazione per la sofferenza del Giappone e manifestando preoccupazione per l’emergenza nucleare.

Data la lunga storia tra le aziende nucleari giapponesi e i minatori australiani dell’uranio, è probabile che  i problemi di radiazione di Fukushima siano, almeno in parte, stati alimentati  dall’uranio derivato dalle nostre terre tradizionali e questo ci rattrista molto“.

Continua poi Margarula

Estrarre l’uranio ha anche allontanato il nostro paese da noi stessi e lo ha distrutto: i billabongs ( tipici laghetti australiani) e le calette sono spariti per sempre. Ci sono colline di roccia tossica e grandi buchi nel terreno con fango velenoso

(qui la notizia completa)

Quanto sopra riportato può essere sicuramente un valido, nonché nobile, motivo  per giustifica la recente e drastica riduzione di estrazione di uranio dalle miniere Australiane da utilizzare per costruire bombe termonucleari le centrali nucleari…

Tuttavia per dovere di cronaca segnalo anche il seguente articolo: “Nel nord dell’Australia piove troppo, prolungata la chiusura della miniera di uranio di Ranger”, che indica come causa della chiusura delle miniere le numerose piogge avvenute in questo periodo…

Curiosa la concomitanza delle date: entrambe le notizie sono state emesse il 14 aprile 2011… chissà come mai….

 

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