Il vero pericolo al quale ci si espone aumentando l’utilizzo dei biocarburanti, considerata la scarsa energia prodotta in proporzione al consumo di territorio necessario per produrli, deriva dal conseguente aumento di terreni coltivati con piante transgeniche, OGM.
I massicci investimenti mondiali in biodiesel e bioetanolo non risolvono i problemi del petrolio ma sicuramente favoriscono le banche, i politici, le industrie agroalimentari e soprattutto le multinazionali produttrici di sementi transgeniche, come la Novartis, la Dupont e la Monsanto.
Negli ultimi tempi sempre più aziende si avvicinano alle piante “energetiche” per produrre “biocarburanti”, facendo così aumentare sempre più il numero di campi coltivati con piante OGM (Organismi Geneticamente Modificati), il cui polline inevitabilmente andrà a contaminare le sementi non transgeniche, rischiando di causare, col tempo, la loro estinzione.
In pratica tutto questo non ha nulla a che fare con le energie rinnovabili, ma serve soprattutto a prolungare l’economia del petrolio e a mantenere il potere in mano a poche persone.
Questo ed altro è quanto ci racconta lo statunitense Eric Holt-Gimenez, del “Food First Institute” nell’articolo di Klaus Faissner “I BIOCARBURANTI CAUSANO CARESTIA“.
Segnalo interessante libro sui biocarburanti
http://energyandsociology.wordpress.com/2011/11/04/i-biocarburanti-globalizzazione-e-politiche-territoriali/
Grazie Francesco per la segnalazione.