Ormai si dovrebbe sapere quanto faccia male il non detto, il nascosto. Spesso in passato (oggi molto meno) ho sentito i nonni sostenere che: “Peccato confessato mezzo condonato“. E allora perchè non dirle certe cose sulla TAV che vorrebbero far passare dalla Val Susa? perchè tenerle nascoste?
Per fortuna ci pensa Alberto Perino a evidenziare alcuni elementi tenuti nascosti dalla classe dominante (ed estremamente importanti) sul progetto TAV. Eccoli:
di Fabio Balocco | 2 maggio 2012
“Alcune cose che non si debbono sapere in merito al Tav Torino Lione”
“Intanto non si deve sapere, e non si deve dire, che grazie al progetto (che non esiste) cosiddetto Low Cost, sbandierato dal commissario governativo Virano e dallo stesso primo ministro Monti, la nuova linea non sarebbe più Torino – Lyon, ma molto più modestamente Susa – Saint-Jean-de-Maurienne, tutta in galleria profonda con una velocità massima di circa 200 km/h. Non solo, ma non si deve sapere e non si deve dire che all’imbocco di Susa la galleria incontrerebbe uno strato di rocce zeppe di amianto che non si sa minimamente come trattare vista la normativa in vigore. Infatti, sempre in Valle di Susa, tra Cesana e Claviere c’è una galleria in costruzione di circa un km. che è ferma dal 2005 perché si è incontrata una vena di amianto e non si sa come trattarla in sicurezza!
Non si deve sapere e non si deve dire, perché è un segreto, che l’accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per la realizzazione e l’esercizio di una nuova linea ferroviaria Torino-Lione firmato a Roma il 30 gennaio 2012 tra il ministro dei trasporti e infrastrutture francesi e il viceministro italiano Ciaccia all’articolo 1 terzo comma recita testualmente: “Il presente Accordo non costituisce uno dei protocolli addizionali previsti dall’articolo 4 dell’Accordo firmato a Torino tra i governi italiano e francese il 29 gennaio 2001. In particolare, non ha come oggetto di permettere l’avvio dei lavori definitivi della parte comune italo –francese, che richiederà l’approvazione di un protocollo addizionale separato, tenendo conto in particolare della partecipazione definitiva dell’Unione europea al progetto.”
Il testo di questo accordo in Italia è tenuto ben nascosto (ma i No Tav ne hanno avuto una copia) per non turbare le coscienze, mentre in Francia il governo l’ha pubblicato sul suo sito internet.
Dunque non si deve sapere e non si deve dire che NON E’ VERO che in Francia stanno per iniziare i lavori per il tunnel della tratta internazionale! Non si deve sapere e non si deve dire che l’Unione europea non ha ancora deciso se e quanto finanziare della Torino – Lyon.
Non si deve sapere (e infatti nessuno ne parla) che a Chiomonte, alla Maddalena, le Forze dell’Ordine e i militari hanno requisito e blindato senza alcun documento autorizzativo il Museo Archeologico (facendolo diventare una caserma), l’area archeologica (che hanno provveduto a distruggere nei giorni compresi tra il 27 giugno ed il 3 luglio 2011 e che è tutt’ora utilizzata come parco per la manovra dei mezzi operativi), il piazzale antistante il museo e quello antistante la cooperativa vinicola di Chiomonte impedendole di fatto l’attività economica. E soprattutto non si deve far sapere che il sito divenuto di interesse strategico nazionale riguarda soltanto l’area di cantiere delimitata dai documenti approvati con la delibera del CIPE del 18/11/2010 pubblicata sulla G.U. il 6/4/2011, la quale si trova a circa 100 metri da queste aree requisite senza autorizzazioni, solo grazie alla forza ed alla prepotenza.
Non si deve far sapere in giro che i fondi per il cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte sono stati stornati dai fondi FAS destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici e per l’edilizia carceraria (delibera del CIPE del 18/11/2010 pubblicata sulla G.U. il 6/4/2011).
Non si deve far sapere alla gente che fino ad oggi l’apparato militare per la “difesa” del cantiere non ancora iniziato per il cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte è costato la bella cifra di oltre 27 milioni di euro (fonte sindacati di polizia che parlano di un costo medio di 90.000 euro al giorno).
Sono tante le cose che in questo Paese non si devono far sapere al popolo…”
Alberto Perino