Tutto ciò che sta attorno a me Muore,
gli altri muoiono.
Ma io non sono “attorno a me”,
io non sono “gli altri”.
Quindi io non Muoio,
Io Vivo.
Tutto ciò che sta attorno a me Muore,
gli altri muoiono.
Ma io non sono “attorno a me”,
io non sono “gli altri”.
Quindi io non Muoio,
Io Vivo.
Cerchiamo di capire per quale “carburante” è progettata la macchina umana.
L’unico vero strumento, chiaro, inconfutabile che ci consente di capire quale è la dieta adatta a noi è quella stabilita dell’anatomia comparata: gli esseri umani sono frugivori, come le scimmie antropoidi la cui dieta ideale è di frutta, germogli, radici e semi, praticamente la dieta vegan tendenzialmente crudista. Il resto è fumo negli occhi, perdita di tempo e di salute. Di questo ho conferma ogni giorno. Qualunque altro alimento è estraneo al nostro organismo e quindi dannoso. Ridurre il quantitativo delle e non previste per noi dalla natura non è sufficiente a scongiurare le molte patologie dovute ad un’errata alimentazione.
In natura i mammiferi si dividono in carnivori, erbivori e frugivori. I carnivori hanno denti, stomaco, succhi gastrici e intestini adatti a consumare fondamentalmente carnami, gli esseri umani no. Continua a leggere
Pubblico un commento che ho trovato su Stampa Libera, in occasione dell’ annuncio della sua chiusura (AGGIORNAMENTO: ora è stato riaperto, con nuovi articoli e autori) e a seguito di un articolo di Antonella Randazzo dal titolo encomiabile “Riconosceteli!“.
…
Com’è evidente, i giornalisti di regime forniscono informazioni prive di fatti storici o geopolitica che possono far comprendere la notizia nella sua vera natura, e per questo è necessario che qualcuno faccia chiarezza sugli eventi che accadono nel nostro Paese e in altri.
Ritornando alle parole di Lino, vorrei esprimere la mia vicinanza con chi ha avuto l’unico obiettivo di capire meglio la realtà, chiarirla e condividerla con gli altri, dando notizie vere, o informazioni utili, in un
panorama in cui spicca la menzogna e la truffa mediatica.Cosa si può imparare da persone realmente indipendenti dal regime e desiderose soltanto di condividere con gli altri la consapevolezza che
hanno raggiunto?Solo una parola: RICONOSCETELI.
Infatti, credo sinceramente che il problema più spinoso sia l’incapacità di molti a distinguere chi è veramente indipendente e chi non lo è. Chi è indipendente non ha vita facile, non viene integrato nei mass media,
viene ignorato oppure ostacolato, viene attaccato da personaggi pagati per farlo, e deve essere molto forte per continuare.Il mio messaggio è dunque di solidarietà e di vicinanza verso gli amici di SL e ai lettori dico ancora:
RICONOSCETELI. Perché soltanto la ricerca della consapevolezza produce discernimento, e il discernimento permette di non cadere nelle trappole mediatiche e politiche che rendono possibile il sistema in cui stiamo vivendo.Auguro a tutti che la ricerca della verità possa portare consapevolezza e benefici. Sono convinta che sia la consapevolezza a fare la differenza, come ricorda la famosa frase di Albert Einstein: “Nessun problema si può risolvere dallo stesso livello di coscienza che l’ha creato”.
Molti di noi proprio grazie a Stampa Libera e a Lino Bottaro che la seguiva hanno avuto modo di accrescere la propria cultura, accedendo a tantissime notizie e informazioni che altrimenti sarebbero state precluse e nascoste dai mezzi di comunicazione ufficiali.
Grazie Lino!
Viviamo in un periodo di Falsi Profeti. Credo in molti ne siano consapevoli.
Oggi più di una volta è molto più facile trovare profeti, grazie a nuovi mezzi di comunicazione. Oggi più di una volta è molto più difficile distinguere quelli veri da quelli falsi.
Qui sta la prova a cui siamo sottoposti nei nostri giorni.
Dobbiamo imparare, utilizzando i mezzi attuali, indotti o voluti, in una realtà che non è più quella di una volta, a districarci tra i 1000 profeti Continua a leggere
di Erri De Luca
Una pratica diffusa che negli anni ’70 produsse bonifiche di ambienti malsani e contratti favorevoli Uno storico ufficiale, stipendiato per trasmettere storia, che trascura i fatti a beneficio di una sua tesi, commette omissione in atti di suo ufficio. Stabilito questo, non sono uno storico ma ho il vantaggio di avere buona memoria.
Negli anni ’70 ho fatto parte di una organizzazione rivoluzionaria di nome Lotta Continua che interveniva attivamente nelle lotte di fabbrica, sotto la guida di intellettuali e di operai. Nacque e si ramificò negli impianti industriali del nord. Un paio di strofe di canzoni politiche di allora: «Sabotar la produzione, non c’è altra soluzione» (Canzoniere del Potere Operaio di Pisa). «Pensa un po’, pensa un po’: avvitare due bulloni e il terzo no». Continua a leggere